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MARGHERA CANALE NORD


La storia degli otto marinai egiziani e indonesiani della Motonave Kawkab, abbandonata per oltre due anni nel porto di Marghera



Durata 71’


Regia: Andrea Bevilacqua, Francesco Cressati, Andrea Segre

Idea: Andea Segre, Valentina Longo

Produzione: StudioImmmagine

Produzione associata: Associazione Culturale toniCorti

Formato: Beta SP



E’ la storia di una nave immobile, la storia di un viaggio interrotto, la storia di viaggiatori del mare ancorati ad una terra inospitale a ad un destino di attesa.

La storia della grande e immobile Motonave Kawkab, mercantile egiziano regalato alle banchine di Marghera da un armatore abile mercante di marinai e vite umane.

Dal gennaio 2002 gli otto marinai della Kawkab, , quattro egiziani e quattro indonesiani, non ricevono alcun salario e vivono “intrappolati” all’interno della loro enorme prigione di 28mila tonnellate dove hanno luce e riscaldamento per non più di quattro ore al giorno e dove spesso si fanno da mangiare accedendo un falò a poppa. Fino a due mesi fa hanno potuto usufruire solo di uno shore pass che concedeva loro sei ore di libera uscita e che vincolava la loro libertà di movimento al solo territorio del comune di Venezia: oggi ha un permesso di soggiorno temporaneo, ma continuano a non avere lavoro e a non ricevere alcun salario, mentre le loro famiglie in Egitto ed Indonesia accumulano ogni mese debiti da banche e usurai.. Da quasi due anni sono in attesa che la sezione lavoro del Tribunale di Venezia riconosca loro il diritto a ricevere i salari dei mesi arretrati non in base ai contratti da loro firmati a Taiwan e ad Alessandria di Egitto, bensì in base alle tariffe internazionali dell’ILO: ma ogni udienza è un continuo, lunghissimo rinvio.

Nel frattempo vivono all’interno dell’enorme mercantile egiziano: centoattantametri di lunghezza per trenta di larghezza, quattro enormi silos completamente vuoti, cinque braccia meccaniche di oltre venti metri altezza. La vita dentro la Kawkab è quasi impossibile, con l’elettricità vincolata all’accensione di un generatore a gasolio, il riscaldamento affidato a piccole stufette nelle cabine, il cibo e l’acqua regalati dalla Caritas, dal Comune o dalla Corce Rossa, la cucina quasi completamente inservibile e condizioni igieniche al limite della sopportabilità.

Abbiamo vissuto per qualche settimana nella nave e abbiamo cercato di raccontare i volti, le voci e le storie degli otto marinai, sperando che questo racconto possa mostrare agli abitanti delle terre inospitali dove la Kawkab è ancorata le assurdità di cui questo mondo è capace e di cui otto marinai e mille altri viaggiatori sono impotenti schiavi.


Credits

Il film è stato selezionato alla 60. Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Nuovi Territori, ha avuto un riscontro molto buono su stampa e televisioni nazionali, ha vinto la menzione speciale per la giuria al RomaDocFestival ed è stato selezionato al TekFilmFestival sempre a Roma, oltre ad avere avuto una decina di presentazioni in diverse città italiane.