Sì certo i diamanti, i conti off shore nelle isole caraibiche, i SUV, le ville per le scuole private delle mogli e le finte lauree balcaniche.
Questo è noto e ormai la stanca, pigra e indebolita opinione pubblica italiana l'ha metabolizzato.
L'hanno fatto tutti, un po' l'han fatto anche leghisti.
Ma c'è qualcosa di storicamente molto più grave che la Lega ha rubato alla società italiana: il futuro.
Da oltre vent'anni, con il supporto di varie anime della destra post-fascista, pop-liberista o teo-con e con la complicità delle debolezze e dei silenzi di ampia parte del centro-sinistra, la Lega ha soffiato sui fuochi facili della xenofobia e della discriminazione. L'ha fatto convincendo milioni di italiani che (in ordine cronolgico) i terroni, gli albanesi, i rumeni, i musulmani, i negri andavano fermati. L'ha fatto conquistando ruoli centrali di governo e avviando sistemi di detenzione e deportazione con costi enormi per le casse pubbliche e risultati non solo disumani, ma anche completamente inefficaci per il loro scopo ufficiale. Hanno sostenuto per anni che i vari nemici della civiltà andavano fermati e si sono nominati paladini della difesa contro l'invasione. Facendo ciò, non solo non hanno minimamente potuto fermare il flusso naturale dei movimenti di genti e culture, ma hanno impedito al nostro Paese di sapersi preparare al futuro necessario e inevitabile di una nuova cittadinanza plurale e interculturale. Milioni di italiani invece di preparare con calma, fatica e curiosità il proprio nuovo ruolo di ospiti, hanno trovato nell'arroganza e nell'ignoranza leghista la foglia di fico dietro alla quale nascondere la necessità di questa nuova importante sfida.
Per questo abbiamo perso vent'anni di storia. Non solo violando diritti e dignità di migliaia di esseri umani, non solo trasformando l'Italia agli occhi del mondo in un Paese chiuso e incattivito, ma anche negando agli italiani il diritto di poter pensare e vivere il futuro. Ci hanno rubato vent'anni di vita e di storia.
Ed ora, gonfi delle loro ricchezze da ladroni padani e impauriti per lo sgretolarsi del loro consenso, tentano disperati di rilanciare la grande paura e di fornire al popolo in crisi la spiegazione più facile e più falsa ai veri e gravi problemi delle difficili condizioni in cui molti di noi vivono.
Fermiamoli, impediamo ai ladroni padani di rubarci altri pezzi di futuro.
Il problema di oggi non sono gli stranieri e i loro sacrosanti diritti di cittadinanza.
La stragrande maggioranza di loro hanno contributo all'economia di questo Paese, hanno svolto lavori e mansioni fondamentali che i nostri giovani non volevano più avere.
Ora sono molti meno gli stranieri che arrivano in Italia. Perchè chi emigra non lo fa a casaccio, Si informa. E oggi sa bene che venire in Italia non ha senso. Vanno altrove. Dove iniziano ad andare anche i nostri figli, i nostro fratelli, noi.
Non lasciamo a questi gonfi padroncini dell'arroganza, a questi goffi guidatori di SUV, a questi ipocriti paladini della (loro) autonomia economica, di distrarci dalle urgenze del nostro presente, rubando altri pezzi del futuro nostro e di migliaia di nuovi italiani che hanno l'innegabile diritto di partecipare come pieni cittadini alla vita pubblica di questo malandato Paese.
Non siamo più l'eldorado. Siamo un Paese ingoiato dalla sua crisi e dall'ignoranza che fin qui ci ha condotti. Nessuno sogna di raggiungerci, tantomeno di invaderci. Chi lo fa è perchè deve, perchè non ha altre soluzioni. Non siamo più l'eldorado, siamo il paese difficile in cui da straniero ti ritrovi incastrato. Non esistono le masse bibliche di invasori, esiste la realtà di migliaia di lavoratori e famiglie che, nella profondità di questa crisi, chiedono almeno di veder riconosciuto il loro ruolo attivo e quotidiano di cittadini.
Cari leghisti dalla pancia piena e flacida, avete rubato troppo. Avete rubato anche il futuro.
Ora basta, ci riprendiamo la dignità del presente.
Protestiamo tutti insieme per fermare i banchetti della Lega contro il Disegno di Legge per il nuovo diritto di cittadinanza.
Sosteniamo la campagna Insieme per lo Ius Soli.
Diffondiamo il breve doc Italenas, prodotto da ZaLab.