Leggete qui la lettera pubblicata su Il Fatto Quotidiano a cui Minniti ha risposto: "mi spiace non vengo"
Gentile Ministro,
Le scrivo a poche ore di distanza da una serata a cui
credo Le avrebbe fatto piacere partecipare. Martedì sera all’Apollo 11 a Roma
hanno partecipato ad una proiezione del mio film L’ordine delle cose una
cinquantina di giovani funzionari del Ministero da lei presieduto. Alla serata
erano presenti anche tre giornalisti molto esperti di migrazioni: Amedeo
Ricucci, Francesca Mannocchi e Alessandro Leogrande. Il dibattito è stato un
momento di sana democrazia. Il mio film ha come protagonista proprio un funzionario
impegnato nella lotta all’immigrazione irregolare dalla Libia. Sentire
dialogare giornalisti competenti e funzionari dello Stato sulle domande che il
film pone è stato un vero piacere, un momento di sano confronto politico e
culturale.
Ci siamo interrogati sul significato di termini
come diritto, controllo, gestione e sulla loro trasformazione di
fronte al cambiamento epocale in atto. Era vivo tra noi un senso di
responsabilità comune.
Credo fermamente che abbiamo l’obbligo tanto politico
quanto intellettuale di non lasciare che l’opinione pubblica si distragga. E'
una questione di tenuta e sviluppo della nostra democrazia.
In questo mondo, dilaniato da crescenti diseguaglianze,
ci sono migliaia di persone in viaggio per cercare di avere quello che non
hanno e che a casa loro sanno bene non arriverà presto. Come rispondiamo ai
bisogni e ai desideri contenuti in questo movimento? Come evitiamo che
finiscano nelle mani della criminalità pronta a sfruttare quei bisogni?
Martedì sera si è parlato di tutto questo insieme a
cinquanta giovani funzionari al servizio dello Stato. Con loro ho condiviso la
speranza che sia presto possibile farlo anche con Lei.
Per questo La invito domenica sera alle 21.00 a vedere
il film con noi a Roma al Palazzo delle Esposizioni.