Cosa stiamo facendo in Libia…e in Italia? E in Europa?
A partire da domani sera, da una piccola sala underground di un quartiere multietnico di Roma, inizierà un lungo week end di vera democrazia, che arriverà mercoledì prossimo, 31 gennaio, fino al cuore d’Europa, al Parlamento di Bruxelles.
Siamo in piena campagna elettorale e il tema immigrazione sembra essere destinato all’improbabile duello tra silenzio e odio, dove l’odio sembra destinato a vincere.
Invece i temi di cui discutere con competenza e serietà sarebbero molti.
Le sfide da lanciare e da cogliere ancora di più.
L’Italia, come l’Europa, è di fronte ad un dilemma storico di grande importanza: rinunciare alla centralità dei diritti e delle libertà individuali come base della propria democrazia o cogliere la sfida di continuare a difenderli e allargarli?
Vorremmo sentir parlare e discutere di questo nei prossimi giorni.
Perché non riguarda gli immigrati o i profughi, ma riguarda il nostro futuro, di noi che siamo in questo mondo, in questo momento storico. Di noi che non vogliamo né accettare di stare in silenzio, né tollerare i portatori di odio.
Ma non ci limitiamo a volerlo, incominciamo a farlo.
A partire da domani sera, come dicevo.
Dal giorno dopo succederà molto di più: in nove città d’Italia si svolgeranno i Forum territoriali Per Cambiare l’ordine delle cose. E’ un movimento che è nato il 3 Dicembre scorso a Roma, dall’incontro di oltre 500 persone da tutta Italia. Persone che vogliono cambiare la spirale di silenzio e odio, uomini e donne che vogliono avanzare proposte di cambiamento profondo delle politiche migratorie italiane ed europee.
A Verona, Catania, Bolzano, Venezia, Caserta, Firenze, Potenza, Milano e Roma (con due forum - uno a Spinaceto e uno a Torpignattara) le proposte sintetizzate nel Manifesto applaudito dal Forum del 3 dicembre a Roma incontreranno altre centinaia di uomini e donne. In ognuna di queste città si discuterà di come restituire dignità ai migranti e ai cittadini, di come costruire un welfare globale, di come promuovere politiche sociali di inclusione bilaterale, vie regolari e sicure di viaggio per tutti, protezione per chi fugge e libertà per chi cerca un futuro migliore, per chi vuole raggiungere un parente o andare a studiare all’estero, per chi vuole andare a lavorare a Londra o Berlino e per chi vuole tornare a casa, per poi forse ripartire.
Le riflessioni e le proposte dei Forum si uniranno poi per viaggiare fino a Bruxelles, dove il 31 gennaio e l’1febbraio avremo la possibilità di portare le nostre idee sia al Parlamento Europeo sia ai movimenti e alle associazioni che in Belgio e in Europa stanno agendo nella nostra stessa direzione, preoccupati come noi della crisi di valori che spinge l’Europa verso scelte di militarizzazione e discriminazione molto preoccupanti.
Di ritorno da Bruxelles due ultimi appuntamenti (a Milano il 3 Febbraio e a Roma il 3-4 febbraio) ci aiuteranno a capire cosa abbiamo ascoltato, capito e detto e come potremo andare avanti insieme.
Ben oltre il silenzio e decisamente contro l’odio.
Tutte i dettagli sul blog del Forum e sul gruppo Facebook