In questa pagina trovate informazioni e notizie legate principalmente alla mia attività di regia documentaria e cinematografica, ma anche scritti, riflessioni, diari di viaggio, appunti.

COME IL PESO DELL'ACQUA


Come il peso dell'acqua
di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini e Andrea Segre
prodotto da RAI3 con Ruvido Produzioni
regia di Andrea Segre
con Gladys Yeboah Adomako, Nasreen Tah, Semhar Hagos, Marco Paolini e Giuseppe Battistonmusiche originali di Piccola Bottega Baltazar,  montaggio Chiara Russo e Luca Manes, fotografia di Pasquale Mari e Matteo Calore, aiuto regia Simone Falso,  scenografie Michelangelo Barbieri,  produzione Franco Pannacci, Simona Falcone e Carlo Gavaudan

E' una puntata evento di circa 110’ che verrà trasmessa in prima serata su Rai3 il prossimo 3 ottobre – anniversario della strage di Lampedusa che ha causato la morte accertata di 366 persone, oltre a circa 20 dispersi.

Dopo la messa in onda l'associazione ZaLab, che da anni racconta le storie di uomini e donne migranti, coordinerà le richieste per proiezioni pubbliche in scuole, università, associazioni, festival, rassegne. Contatti: distribuzione@zalab.org



La soggettiva di un sommozzatore scivola nel blu profondo del mare, si avvicina alla sagoma di un peschereccio di legno adagiato sul fondo.
Si avvicina piano, lento come i movimenti nell'acqua, lento come quando hai paura.
Continua lento il respiro subacqueo, l'ossigeno scorre attraverso i tubi, le bolle di anidride carbonica galleggiano nelle profondità e la sola ombra di uno di quei corpi fa chiudere gli occhi.
Giuseppe Battiston è dentro ad una grande stanza vuota.
Inizia a pensare. Sentiamo la sua voce. Si chiede perché lui ora non ha il coraggio di guardare anche se per tanti anni aveva saputo? Perché quei corpi gli fanno paura? Si muove nella grande stanza vuota e il panico lentamente si trasforma in necessità.
Ha bisogno di capire. Da qui inizia il suo viaggio di conoscenza, incontro, dubbio.
La voce di Giuseppe Battiston accompagna il racconto di tre donne, Gladys, Nasreen e Semhar, e del loro difficile viaggio dal paese d'origine alle coste italiane. Il racconto delle tre donne segue tre filoni di racconto: la memoria del viaggio, l'attraversata del mare, la loro vita oggi.
Gli interventi di Marco Paolini aiuteranno lo spettatore, e Battiston stesso, a capire le direzioni, i flussi e le barriere delle migrazioni verso l'Europa. Marco Paolini, con la sua arte tra studio e scoperta, fornisce a Battiston altri strumenti di comprensione disegnando su tre grandi mappe geografiche che Giuseppe poi appende alle tre pareti della sua stanza. 
Mentre le donne raccontano, la stanza di Giuseppe Battiston va riempiendosi di oggetti e simboli che incontriamo nelle loro storie: alla fine Giuseppe è attorniato dagli oggetti, i segni, le parole, le mappe, i ricordi della sua nuova conoscenza.
Per oltre dieci anni abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi economici, politici e militari a tentare di chiudere la frontiera mediterranea: c'è chi l'ha fatto con più cautela e chi con più cattiveria, ma lo scopo unico era comunque e sempre "ridurre il numero di sbarchi", fermare e contenere. Un orizzonte che ha schiacciato  le nostre capacità di ascoltare e capire i motivi e le scelte di chi viaggia. “Come il peso dell'acqua”, attraverso le storie di tre donne e lo sguardo di due grandi narratori civili, cerca di modificare questo orizzonte.

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