Trascrivo qui la corrispondenza con Kelly, - Khalifa Abo Khraisse, in arte Kelly, un amico video maker e documentarista di Tripoli. 32 years old, Studied business management, directing (cinema), filmmaker and videographer. Sono graditi commenti in inglese, così anche Kelly può capirli.
31
marzo 2016
Andrea - La gente normale in Italia pensa che la Libya sia un paese dove ogni
giorno si rischia la propria vita e che l'unica scelta sia combattere
o startene a casa….
Kelly - Abito
a Tripoli, vicino ad una zona che si chiama Gurji che sta fuori dal
centro della città. In questi giorni l'unica abitudine che non ho
cambiato è il mio caffè del mattino: da 7 anni, tutti i giorni più
o meno per le 8.00 devo prendere il mio caffè (macchiato) in un
piccolo bar all'angolo della strada. Per il resto cerco di evitare di
uscire troppo. Odio le tensioni nell'aria.
Ma
se fai un giro in città verso tarda mattinata, sarai impressionato
da quanto le strade siano affollate. Mia sorella va ancora al lavoro
e mio fratello continua ad andare all'università come al solito.
Mia
madre continua ad essere sempre entusiasta quando la televisione dà
buone notizie, oppure un annuncio ufficiale dalle Nazioni Unite o
altre istituzioni che supportano il nuovo governo.
(Lei
sta sempre dalla parte più ragionevole, lei ha sempre più speranza
di tutti, supporta sempre i più deboli, quelli che vengono
schiacciati, anche quando facendo zapping in TV le capita di vedere
una gara di “wrestling” si dispiace molto per quello che viene
picchiato e tifa per lui come se fosse una sua fan da sempre.)
Mio
padre invece non sostiene mai nessun leader, presidente o figure
pubbliche libiche.
Pensa
te che quando abbiamo avuto le prime elezioni nel 2012 per la nuova
Assemblea Costituente è andato a votare, ma lasciando la scheda
elettorale bianca. Più tardi fuori dai seggi parlando con i suoi
amici e vicini ha detto sorridente: “Quando sono andato a votare
nel 1965 ho lasciato la scheda bianca, perché non c'era nessuno che
meritava la “sedia”, ma anche oggi non c'è nessuno che se la
merita”. Ha tirato fuori dalla sua tasca la scheda elettorale degli
anni '60 che aveva tenuto d'allora. La gente era entusiasta e hanno
iniziato a fotografarla.
Ma
qualche giorno fa parlando del nuovo Primo Ministro ha detto:
“Conoscevo suo padre e conosco lui. Viene da una buona famiglia.
Suo padre era una brava persona”.
Credo
che questo sia una specie di approvazione che nessun altro politico
libico ha mai avuto da parte sua.
Durante
il giorno alcune zone della città sono circondate da veicoli
militari. Alcune strade principali sono state chiuse, sembra quasi
si stiano preparando per l'ultimo scontro.
In
TV un gruppo di ragazzi con delle tute militari hanno letto un
annuncio che iniziava dicendo che sono “dei leader ribelli delle
milizie” e che rifiutano e dichiarano guerra al nuovo governo. In
altri canali altri gruppi che si presentano come “dei comandanti
delle brigate” dichiarano di supportare e ed essere fedeli al nuovo
governo.
Le
tensioni avvenute qui nel 2014 sono durate più di un mese: sono
stati spietati, bruciando tanti palazzi incluso l'aeroporto,
magazzini di petrolio e hanno pure obbligato tante persone a lasciare
le loro case.
Nessuno
vorrebbe mai più rivivere qualcosa del genere
A -
Quale è la tua speranza per il futuro?
K - La
mia speranza? Beh, se posso permettermi di sognare, spero che avremo
semplicemente un uomo giusto, forse un eroe, un diverso tipo di eroe,
un eroe che questo Paese non ha mai avuto. Qualcuno che può fare una
differenza visto che la storia ci ha confermato che il nostro popolo
ha bisogno di leaders.
La
“Great Man theory” funziona perfettamente nei nostri paesi:
abbiamo bisogno di qualcuno che non può essere “comprato”, che
non può essere intimidito dagli Islamisti e che magari abbia il
coraggio di dire di si,
ma anche di no
qualche volta.
Ma
se intendi la mia speranza per adesso, allora spero semplicemente che
non si arrivi ad una guerra su larga scala. Spero che la gente trovi
il coraggio di uscire di casa e di sostenere il nuovo governo con
delle manifestazioni pacifiche e spero che lo accettino, perché
soltanto così i prezzi scenderanno, grazie alla diminuzione del
tasso di cambio con il dollaro. Soltanto in questo modo le banche
potranno avere contanti per poter pagare gli stipendi.
Nello
stesso tempo è evidente che questi problemi nascono da pressioni
volute da elite di “giocatori”, che li hanno creati apposta
perché sia il nuovo governo a poterli risolvere. In questo modo il
nuovo governo apparirà come “salvatore”.
C'è
una vecchia frase in Libia: il
vento infuria e gli alberi soffrono la pressione.
(ma nel senso di “pagare il prezzo”)
Questi
“venti” di Destra e di Sinistra non smetteranno di combattere, ma
gli unici a soffrire saranno gli alberi. La “nave” non arriverà
mai in un luogo sicuro, allora spero semplicemente di poter avere più
momenti di serenità nel mezzo delle tempeste, in modo tale che la
gente possa anche vivere un po'.
Abbiamo
messo le nostre vite in attesa dal 2011. La mia lo è ancora. Come un
passeggero che non vuole disfare i propri bagagli stando una notte in
un albergo che costa poco essendo in attesa del volo il giorno dopo.
Però il volo si ritarda sempre di più. Il passeggero crede che ciò
che sta vivendo è temporaneo, allora continua ad aspettare davanti
la finestra con i bagagli sempre pronti.
Io
mi sento come quel passeggero, ma provo almeno ad avere delle
speranze in più per gli altri. Il matrimonio di mia sorella si terrà
il 10 di questo mese e lei si sta occupando di tutti i dettagli,
controllando la lista degli invitati, facendo varie prenotazioni e
avendo un sorriso sereno sempre come se non ci fosse intorno a lei
nulla di cui preoccuparsi. E ad essere sincero è anche molto più
tranquilla di altre spose in situazioni più “normali”. Io
pregherò perché lei abbia un bel matrimonio, ma sperare qualcosa di
più sarebbe una specie di “fantasia”.
A -
La “Great Man Theory”:.. Questo significa che in qualche modo era
meglio con Lui (Gheddafi) prima? Non c'è proprio nessun altro modo
per avere un po' di stabilità e rispetto della pluralità e dei
diritti civili?
K -E'
difficile rispondere onestamente, ma se non ti dispiace lasciami
prendere la tua domanda alla lettera, così potrò risponderti. Si,
in confronto a ciò che abbiamo ora, con Lui era meglio prima. Ma
d'altra parte mi rifiuto di ammetterlo, perché sono personalmente ed
emotivamente molto coinvolto per essere oggettivo e confessare la
verità. Devo continuare a credere che tutto ciò che ci sta
succedendo faccia parte di un piano generale. Che tutto ciò che ci
sta succedendo abbia un ragione e che tutte quelle persone che hanno
sacrificato le proprie vite non siano morte in vano.
Ho
perso amici cari e amo pensare che siano morti per una grande causa.
Ne
deduco infine che tutte le sofferenze che viviamo oggi sono per colpa
Sua, e che allora forse siamo anche noi colpevoli tanto quanto lui.
Valutando
la nostra situazione, la nostra società, la nostra mentalità e
tutti i fattori, non avremo una vera stabilità né un vero rispetto
per i diritti, né ora né nei prossimi anni.
Questo
è il mio punto di vista e non sono pessimista. E' la mia opinione
realistica.
Se
c'è un'altro modo io per ora non lo vedo..
Che
ne pensi tu?
A - Veramente
non so se sono capace di avere un punto di vista “pulito” dal mio
backround occidentale e capitalista, anche se preferirei non averlo.
La mia speranza durante la rivoluzione del 2011 era la crescita della
vostra capacità di non essere controllati da nessun “Great Man”,
da nessun altro paese e da nessun' altra economia.Una nuova
generazione di libici capaci di costruire la vostra strada verso la
democrazia...una speranza ingenua ma sincera.
Adesso
la priorità sarebbe di trovare un accordo pacifico tra poteri
arroganti.Mi piacerebbe semplicemente che qualcuno tra di voi possa
essere identificato come meno terribile degli altri.
Quello
che veramente manca a noi qui è un vostro referente. Non sappiamo
quale parte supportare. Per quello non manifestiamo, non troviamo il
modo di appoggiarvi. Siamo bloccati davanti a questi terribili
laptops cercando di capire qualcosa. E la stessa cosa con
Siria,Tunisia e altri posti ancora: non sappiamo chi potrebbe essere
capace di combattere laggiù in modo tale da costruire qualcosa che
non dipenda da poteri stranieri e che non sia controllato da
“monarchie militari”.
K - Hai
detto tutto e mi fai ricordare una frase che spesso mi piaceva dire:
“Forse il nostro destino è di poter scegliere soltanto tra “barbe
e stivali”. Ma spero veramente che ci possa essere un'altra via di
uscita.
A -
Perché vivi ancora lì? Come mai non sei ancora fuggito?
K - Se
lo chiedi a mio padre ti dice probabilmente la stessa cosa che ha
sempre detto durante la guerra civile nel 2011: “La nostra famiglia
non è fuggita quando sono arrivati gli Italiani, né mentre c'era il
re, né quando Gheddafi ha preso in mano il governo. Allora non
fuggiremo ora. Noi ci teniamo al nostro Paese”.
Mio
padre ha studiato in Inghilterra per 6 anni e poi, a differenza di
mille altri che sono rimasti là, lui è tornato. Mio fratello grande
ha studiato in Grecia per molti anni e poi é tornato, io viaggio
tanto ma torno sempre a casa. Alla fine appartengo a questo luogo.
Mi
rifiuto di scappare solo perché la situazione qui non è facile, mi
rifiuto di diventare un rifugiato.
Non
dico che tutti debbano essere d'accordo con me, non dico che non
rispetto o non ho simpatia per le persone che non sono d'accordo e
che scelgono un'altra strada. Ognuno di noi deve fare quello che deve
fare però alla fine “Ognuno di noi pensa di star facendo la cosa
giusta, ma quello che per Dio pesa davvero è il cuore”.
E
se mai arriverà un giorno che deciderò di andarmene e di vivere da
qualche altra parte, lo farò con orgoglio, camminando a testa alta
senza avere nulla di cui vergognarmi: lo farò per scelta, non
semplicemente per andarmene perché qui non è più sicuro o per
fuggire da una guerra lasciando indietro i miei cari.
IN realtà ci sono state delle tensioni soltanto in una piccola parte della città e soltanto per un giorno, ma per me era davvero terribile essere lontano, senza sapere cosa veramente stava succedendo, dovevo affidarmi a telegiornali e internet; una condizione che mi ha reso ancora più chiaro perché non ho mai avuto fiducia in queste fonti di informazioni.Per fortuna sono riuscito a tornare a Tripoli prima che chiudessero l'aeroporto e sospendessero i voli internazionali con l'obbiettivo di non lasciar entrare a Tripoli il nuovo governo.Impazzisco solo all'idea di poter essere ancora bloccato in Tunisia. Preferirei stare nel bel mezzo di una guerra, invece di stare intrappolato fuori.
1
aprile 2016
K - Oggi
è tutto tranquillo sul fronte orientale, amico mio. Un altro noioso
venerdì.
I
telegiornali continuano a mostrare i sostegni internazionali al nuovo
Premier e qualche timida voce qui e lì prova davvero a sostenerlo.
Momento
clou della giornata: Il nuovo Premier è andato alla preghiera del
venerdì alla moschea di Mizaran, nel cuore di Tripoli, una mossa
proprio coraggiosa con la quale ha mandato un messaggio forte. Quello
che veramente ha catturato i miei occhi era quella foto con gli
sguardi e i sorrisi dei vecchi che stavano dietro le finestre.
Mentre
la guardavo mi è venuta in mente un'altra foto del 2012, di un
vecchio che stava vicino ad una colonna in una famosa moschea Sufi –
o meglio, in quello che è rimasto dalla moschea che fu distrutta
dopo un raid notturno effettuato dagli estremisti. Quel vecchio
nascondeva la sua faccia e piangeva. Quella foto mi è rimasta
impressa e mia madre piangeva perché quella moschea si trova a
Zlitin, il paese da cui viene.
Allora
ha un valore inestimabile guardare oggi gli sguardi dei vecchi dietro
le finestre. Gioiosi e speranzosi.
Spero
veramente che il nuovo Premier non li deluda.
7
aprile 2016
K- E'
una specie di circo! Non ti posso spiegare esattamente cosa sta
veramente succedendo.
E'
tranquillo e “sicuro” e all'improvviso a Tripoli sembra tutto
calmo, riapriranno tutte le ambasciate, iniziando con Turchia e
Marocco e poi seguono le altre. Il valore del dollaro è sceso in
modo significativo e il problema della liquidità si sta per
risolvere.
Il
parlamento di Tobruk (HOR) si sta dividendo e adesso è molto più
fragile.
Ci
sono dei deputati che stanno boicottando le riunioni di quelli
favorevoli al nuovo governo e ce ne sono altri dalle città del'Est
che chiedono il federalismo e propongono di dividere il Paese. Poi
ovviamente ci sono quelli che insistono ancora perché venga
approvato il nuovo governo.
Intnato
a Tripoli ci sono 93 membri del Congresso Nazionale Generale (GNC)
che stanno boicottando. Tutti gli altri hanno fatto un'assemblea
annunciando che il nuovo governo sta ufficialmente prendendo in mano
la situazione, stanno formando il Consiglio di Stato come previsto
dall'accordo UN.
Hanno
scelto come portavoce il peggiore, Swihly da Misrata, che è stato
prima con il GNC poi con HOR e poi di nuovo con il GNC e che va anche
molto d'accordo con i Fratelli Musulmani.
E'
un caos e il GNC è ancora molto presente, mi sembra che tutto ciò
sia tagliato su misura per permettere ai Fratelli Musulmani di
prendere il potere.
Mi
spiego: due settimane fa GNC ha approvato due leggi, una che prevede
la fustigazione come punizione per il consumo di alcool e l'altra che
prevede la fustigazione per gli adulteri non sposati e la
flagellazione a morte per gli adulteri sposati.
Nessuno
ha il coraggio di opporsi, anche il nuovo Premier appena arrivato ha
subito annunciato che la Sharia Islamica sarà l'unica base di
riferimento per le leggi. Non penso che sia nella posizione per fare
una dichiarazione del genere, non ha nessun potere legislativo e
speravo che le ultime decisione del GNC potessero essere denunciate
come non legittime, ma ora invece vedo che le riconoscono come
valide. Ciò che volevano era semplicemente assicurare gli islamisti
che tutto andrà come loro vogliono.
E'
di nuovo un cavallo di Troia, come con le elezioni del 2012, quando
il popolo non scelse gli islamisti, ma loro sono entrati dalla porta
di dietro e si sono comprati il loro ritorno al potere.
Ciò
che credo è che ci sarà una “luna di miele”, ci stanno
restituendo quello che ci hanno tolto per circa due anni e mentre noi
li ringraziamo per averci concesso i nostri diritti minimi sarà già
troppo tardi per cambiare le cose. Ma forse mi sbaglio, forse il
nuovo premier li sta assecondando finché non sarà davvero in grado
di agire in un'altra direzione.
9
aprile 2016
K - Fin
qui sono sopravvissuto all'inizio delle feste del matrimonio che mi
tengono distratto da ciò che sta succedendo intorno..
Ore
e ore di musica libica mi stanno uccidendo... E' peggio dei rumori
degli scontri!
Spero
che un giorno potremo avere una vera conversazione in Italiano. Per
ora quello che ho imparato in tante lingue è come ordinare un caffè,
che è la cosa più importante.
Posso
ordinare il caffè in italiano, in francese, in polacco, naturalmente
in arabo (in tutti i dialetti) e in inglese. Un giorno farò un salto
da voi e imparerò meglio l'italiano.